Csokonai Vitéz Mihály
Alla Speranza(A reményhez , 1803 )
Fata Morgana, che inganni i mortali, sembri divinità, Speranza cieca, falsa! Ti crea l'infelice e ti adora come protettore. Perchè mi inganni ancora? Perchè mi sorridi? Perchè il buon umore finto mi instilli? Resta dove sei, mi hai sollecitato, ti ho creduto e mi hai ingannato! Nel mio giardino hai piantato narcisi, con ruscelli freschi hai inaffiato i miei alberi, mi hai coperto con mille fiori e la felicità celestiale mi donavi. Ogni mattina i miei pensieri volavano come api verso i fiori. Mi mancava solo una cosa per la felicità completa, il cuore di Lilla ho chiesto e me l'ha dato il cielo. Ma ahimè, i miei fiori si sono appassiti, alberi verdi e ruscelli si sono essiccati. La mia gioia di primavera divenne tristezza d'inverno, tutto il bello che avevo ora è di un altro, immeritato. Oh, magari mi fosse rimasta Lilla, solo lei, ora non mi lamenterei, tra le sue braccia i miei pensieri dimenticherei e gli onori e la fama non desiderei. Lasciami, Speranza, lasciami in pace, tanto questo dolore mi uccide. Sento che la mia forza mi abbandona, l'anima il cielo, il corpo la terra desidera. Per me, il prato è disadorno, il campo è bruciato, il boschetto è riarso, il sole è scomparso. Belle melodie armoniose, fantasie colorate, gioia, speranza, Lilla, addio a tutte! |
Richiesta rispettosa(Tartózkodó kérelem, 1803 )
Mi consuma il fuoco ardente di questo immenso amore, la medicina per la mia ferita sei tu, bellissima piccola rosa! Il vivace brillare dei tuoi occhi è come fuoco che illumina l'alba, cacciano via i miei pensieri le tue lucide labbra. Rispondi con parole angeliche alla mia richiesta, con mille baci d'ambrosia ti pagherò per la risposta. |